E' la che Dio ci attende, perchè un vaso non si può riempire che quando è vuoto, e se Egli vuole colmarci di Sè, deve prima spogliarci di ciò che ci ingombra.Per realizzare un'opera infinitamente delicata ,l'Artista divino ha bisogno di una materia che non opponga resistenza. Allora la sua mano saprà suscitare dalla nostra miseria delle meraviglie che riamarrano nascoste ai nostri occhi. Tutta la nostra gioia starà nel lasciarsi trasformare da Colui che ha per nome : AMORE."
( tratto da un brano scritto da un giovane membro dell'Ordine intitolato - Il combattimento di Giacobbe -)
Questa solitudine interiore-esteriore è una esperienza comune di molti Cristiani , consacrati , e laici , una esperienza che ci rimanda alla più profonda intimità del nostro essere ,a un "dialogo" con Dio , che è Padre , che è ( dovrebbe esserlo ) il nostro fine ultimo, termine fisso in ogni attimo del nostro tempo.