E ora eccomi pellegrino, recitando senza posa la preghiera di Gesù che mi è più cara e più dolce di ogni altra cosa al mondo. Talvolta percorro più di settanta verste in un giorno e non mi accorgo di camminare; sento soltanto che recito la preghiera. Quando un freddo violento mi colpisce, recito la preghiera con maggior attenzione e ben presto mi sento caldo e confortato. Se la fame si fa troppo insistente, invoco più spesso il nome di Gesù Cristo e non mi ricordo più di aver avuto fame. Se mi sento male e la schiena o le gambe mi dolgono, mi concentro nella preghiera di Gesù e non sento più dolore. Quando qualcuno mi insulta, non penso che alla benefica preghiera di Gesù; immediatamente collera o pena svaniscono e dimentico tutto. Il mio spirito è diventato semplice, veramente. Non mi do pena per nulla, nulla mi occupa, nulla di quanto è esteriore mi trattiene; vorrei essere sempre in solitudine; per abitudine, non ho che un bisogno solo: recitare senza posa la preghiera, e quando lo faccio divento allegro. Dio sa che cosa si compie in me. Naturalmente tutte queste cose sono soltanto impressioni sensibili o, come diceva lo starets, l’effetto della natura e di un’abitudine acquisita; ma non oso ancora mettermi a studiare la preghiera nell’intimo del cuore, sono troppo indegno e troppo stupido. Aspetto l’ora di Dio sperando nella preghiera del mio starets defunto. Così non sono giunto ancora alla preghiera spirituale del cuore, spontanea e perpetua: ma, grazie a Dio, comprendo chiaramente ora quel che significa la parola dell’Apostolo che avevo udita un tempo: Pregate senza posa.
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sabato 23 luglio 2011
RACCONTI DI UN PELLEGRINO RUSSO
Condivido con voi questo piccolo brano , che invita tutti noi ha leggere questo libro che parla della ricerca di un dialogo - preghiera senza posa che è alla portata di tutti , anche di chi non ha diplomi ; ma il semplice e il dotto possono aprire il Cuore a tale Tesoro facendosi guidare dall'Umiltà .