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giovedì 23 gennaio 2014

Alla scuola di Dio - Vita interiore Semplificata .

315. Alla scuola di Dio
- Non riuscirò certamente a raggiungere d'un tratto questa perfezione. Un primo sguardo ed un orientamento parziale e momentaneo dell'attenzione possono essere compiuti in un attimo; ma l'educazione di questa attitudine dell'anima, la sua chia­roveggenza, la sua stabilità sono necessariamente frutto di lungo esercizio, e tanto più lungo quanto più io debbo giungervi da lontano. Mi sono smarrito nelle vie della mia volontà, della mia agitazione, delle mie distrazioni, delle mie negligenze; non ho saputo ascoltare la voce di Dio, prestargli attenzione, interrogarlo; ed egli mi ha abbandonato ai desideri del mio cuore, mi ha lasciato se­guire le vie della mia immaginazione (cf. Sal 80, 12-13). È di là ch'io devo giungere. Come si arriverà a questa tranquilla attenzione? Per gradi. La pietà incomincia lentamente, con la fuga del peccato, per elevarsi fino alla consumazione. Poiché la volontà di Dio è la via che con­duce alla pietà, è chiaro che la via è in rapporto con il fine. Se vi sono dei gradi all'arrivo, è perché ve ne sono nella via. Dunque, all'inizio, potrò ricevere molto imper­fettamente l'azione divina. La mente, il cuore e i sensi sono troppo abituati a vedere solo la creatura in sé, e non possono perciò elevarsi subito a comprendere, gustare e raggiungere il sacramento universale dell'operazione di­vina. Ho qui un lungo e paziente tirocinio soprannatu­rale da intraprendere e da proseguire con una serena sin­cerità. E, per essere sicuro di riuscirvi, occorre che, da docile allievo, mi metta alla scuola di colui che è il mio unico Maestro.


                                                                La Calà del Sasso

http://www.radiomater.org/it/wr/str_mp3.htm