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Come Francesco stesso ebbe a confidare più tradi , aveva appreso da rivelazione divina questo saluto : " Il Signore ti dia pace! ...
lunedì 26 agosto 2013
Un re giusto rende prospera la terra
Dal "Testamento spirituale al figlio" di San Ludovico Re
Un re giusto rende prospera la terra
Figlio carissimo, prima di tutto ti esorto ad amare il Signore Dio tuo con tutto il cuore e con tutte le tue forze. Senza di questo no c'é salvezza. Figlio, devi tenerti lontano da tutto ciò che può dispiacere a Dio, cioé da ogni peccato mortale. E' preferibile che tu sia tormentato da ogni genere di martirio, piuttosto che commettere un peccato mortale. Inoltre, se il Signore permetterà che tu abbia qualche tribolazione, devi ringraziando, e sopportarla volentieri, pensando che concorre al tuo bene e che forse te la sei ben meritata. Se poi il Signore ti darà qualche prosperità, non solo lo dovrai umilmente ringraziare, ma bada bene a non diventar peggiore per vanagloria o in qualunque altro modo, bada cioé a non entrare in contrasto con Dio o offenderlo con i suoi doni stessi.
Partecipa devotamente e volentieri alle celebrazioni della Chiesa. Non guardare distrattamente in giro e non abbandonarti alle chiacchiere, ma prega il Signore con raccoglimento, sia con la bocca che con il cuore. Abbi un cuore pietoso verso i poveri, i miserabili e gli afflitti. Per quanto sta in te, soccorrili e consolali. Ringrazia Dio di tutti i benefici che ti ha elargiti, perché tu possa renderti degno di riceverne dei maggiori. Verso i tuoi sudditi compòrtati con rettitudine, in modo tale da essere sempre sul sentiero della giustizia, senza declinare né a destra né a sinistra. Stà sempre piuttosto dalla parte del povero anziché del ricco, fino a tanto che non sei certo della verità.
Abbi premurosa cura che tutti i tuoi sudditi si mantengano nella giustizia e nella pace, specialmente le persone ecclesiastiche e religiose. Sii devoto e obbediente alla Chiesa Romana, madre nostra, e al Sommo Pontefice come a padre spirituale. Procura che venga allontanato dal tuo territorio ogni peccato, e specilamente la bestemmia e le eresie. Figlio carissimo, ti do infine tutte quelle benedizioni che un buon padre può dare al figlio. La Trinità e tutti i santi ti custodiscano da ogni male. Il Signore ti dia la grazia di fare la sua volontà, perché riceva onore e gloria per mezzo tuo e, dopo questa vita, conceda a tutti noi di giungere insieme a vederlo, amarlo e lodarlo senza fine. Amen.(Acta Sanctorum Augusti 5 [1868], 546)
lunedì 19 agosto 2013
Esortazione di San Francesco
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Prologo - Esortazione di San Francesco ai fratelli e alle sorelle della penitenza
ESORTAZIONE DI SAN FRANCESCO
AI FRATELLI E ALLE SORELLE DELLA PENITENZA
Nel nome del Signore!Di quelli che fanno penitenza
Tutti coloro che amano il Signore con tutto
il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente, con tutta la loro
forza (cf. Mc 12,30) ed amano il loro prossimo come se stessi (cf. Mt
22,39), ed odiano il proprio corpo con i suoi vizi e peccati, e ricevono
il corpo ed il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, e fanno degni
frutti di penitenza: quanto mai sono felici questi e queste, facendo
tali cose e perseverando in esse, perché su di esse riposerà lo spirito
del Signore (cf. Is 11,2) e stabilirà in essi la sua abitazione e la sua
dimora (cf. Gv 14,23), e sono figli del Padre celeste, di cui fanno le
opere, e sono sposi, fratelli e madri del nostro Signore Gesù Cristo
(cf. Mt 12,50).
Siamo sposi quando con il vincolo dello
Spirito Santo l'anima fedele si congiunge al nostro Signore Gesù Cristo.
Gli siamo f fratelli, quando facciamo la volontà del Padre che è nei
cieli (Mt 12,50). Madri, quando lo portiamo nel nostro cuore e nel
nostro corpo (cf. 1 Cor 6,20) per virtù dell'amor di Dio e di pura e
sincera coscienza; lo partoriamo con le opere sante, che debbono
illuminare gli altri con l'esempio (cf. Mt 5,16).
O come è cosa gloriosa, avere un Padre santo
e grande nei cieli! O come è cosa santa, avere un tale sposo,
paraclito, bello e ammirabile! O come è cosa santa e come è cosa
amabile, possedere un tale fratello ed un tale figlio, piacevolissimo,
umile, pacifico, dolce, amabile e sopra tutte le cose desiderabile: il
Signore nostro Gesù Cristo, che diede la sua vita per le pecore (cf. Gv
10,15) e pregò il Padre dicendo: Padre santo, conserva nel tuo nome (Gv
17,11) quelli che mi hai dato nel mondo; erano tuoi e tu li hai dati a
me (Gv 17,6). E le parole che hai dato a me, io le ho date a loro; ed
essi le hanno ricevute ed hanno creduto veramente che io sono uscito da
te ed hanno conosciuto che tu mi hai inviato (Gv 17,8). Prego per essi e
non per il mondo (cf. Gv 17,9). Benedicili e santificali (Gv 17,17) e
per essi io santifico me stesso (Gv 17,19). Non prego solo per essi, ma
anche per quanti crederanno in me per la loro parola (Gv 13,20) affinché
siano santificati nella unità (cf. Gv 17,23) come noi (Gv 17,11). E
voglio, o Padre, che, dove sono io, siano anch'essi con me, perché
possano vedere la mia
gloria (Gv 17,24) nel tuo regno (Mt 20,21). Amen
giovedì 15 agosto 2013
La preghiera di San Bernardo alla Vergine
Dante Alighieri, Paradiso Canto XXXIII:
La preghiera di San Bernardo alla Vergine
La preghiera di San Bernardo alla Vergine
«Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz' ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz' ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.
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